Project Description
Il Parco ospita comunità floristiche composte prevalentemente da specie a gravitazione artico-alpina. È presente e ben rappresentato un prato riconosciuto come habitat di importanza prioritaria denominato “habitat 6230* – Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane” ed è riconosciuta la presenza di 5 specie botaniche anch’esse rare ed in pericolo di estinzione, tutelate dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE.
Gli appassionati della natura trovano nel territorio del Parco numerose specie floristiche: l’elevata escursione altimetrica unitamente ad una grande varietà di condizioni pedologiche e microclimi permettono a innumerevoli specie botaniche, anche molto rare, di trovare qui il loro habitat ideale.
Nell’area del Parco trovano spazio Arbusteti subalpini a ontano verde, Piceo-abieteti, Brughiere e arbusteti subalpini, Peccete, Faggete, praterie e pascoli d’alpeggio; non mancano Abieteti, rimboschimenti naturali a larice su prati e pascoli abbandonati, nonché laghetti alpini, ghiaioni e rupi.
L’habitat dominante è proprio l’arbusteto subalpini dominati da Alnus alnobetula (ontano verde), che occupa circa il 30% del territorio. Sono qui incluse le formazioni vegetali ad ontano verde, ben diffuse lungo i versanti freschi settentrionali dei rilievi non carbonatici diffusi in tutte le Alpi nel piano subalpino (a quote maggiori di 1600 m). Tra le specie di rilievo associate a questi habitat si segnalano la regina delle Alpi, Eryngium alpinum (All. II Direttiva Habitat), e l’wulfenia di Carinzia ,Wulfenia carinthiaca (Lista Rossa nazionale).
Il secondo habitat per estensione territoriale è rappresentato dalle Brughiere e arbusteti subalpini su substrato acido, che occupa circa il 24% del territorio del Parco. In queste condizioni dominano le ericacee fra le quali significativa è la presenza del brugo, Calluna vulgaris, e della rosa delle Alpi, Rhododendrum ferrugineum.
Le aree boschive coprono circa il 24% del territorio e sono dominate dalle formazioni Piceo-abieteti su suoli acidi montani e Peccete su suoli neutri o subacidi altimontane con megaforbie. Il primo habitat identifica i boschi misti ad abete bianco e abete rosso, che si sviluppano sempre sul piano montano ed altimontano (fino a 1600 m circa di altitudine). Il secondo habitat per estensione è rappresentato dai boschi di abete rosso che colonizzano suoli profondi acidi o neutri che si trovano sul piano altimontano (fino a 1600 m).
Secondariamente si ritrova l’habitat boschivo Faggete su suoli acidi montane, caratterizzato da boschi a faggio, Fagus sylvatica, che si sviluppano su suoli acidi nel piano altimontano. In certe stazioni può essere abbondante anche l’abete rosso.
Gli habitat prativi hanno una rilevanza fondamentale: le Praterie altimontane mesofile su suoli acidi dominate da Nardus stricta e le Praterie alpine su substrati acidi insieme coprono circa l’11% del territorio. Il primo habitat si identifica per la presenza di cenosi secondarie del piano altimontano e subalpino inferiore (fino a 1.800-1.900 m) che si sono sviluppate per taglio del bosco e pascolo successivo. Esse hanno un numero elevato di specie fra le quali oltre a nardo (Nardus stricta) sono caratteristiche l’arnica (Arnica montana), la tossilaggine alpina (Homogyne alpina), la campanula di Scheuchzer Campanula scheuchzeri.
L’habitat delle Praterie alpine su substrati acidi si trova al di sopra del limite del bosco (1.850-1.900 m). Si tratta di formazioni primarie a nardo.