IL PARCO
Una superficie di circa 1492 ettari, situata nella porzione occidentale del Comune di Paluzza, un ambito di eccellenza naturalistica e ambientale.

Il Parco comunale del Monte Terzo interessa una superficie di circa 1492 ettari, situata nella porzione occidentale del territorio del comune di Paluzza, può essere considerato un territorio unico nel suo genere, che possiede una serie di caratteristiche ottimali per consentire la congiunta realizzazione degli obiettivi di conservazione della biodiversità e di promozione di un turismo sostenibile.
Si tratta infatti di un ambito di eccellenza naturalistica e ambientale, parzialmente compreso all’interno di siti appartenenti alla Rete Natura 2000, un sistema organizzato di aree destinato alla conservazione della biodiversità. Con l’istituzione del Parco del Monte Terzo, oltre che alla tutela della biodiversità, ci si pone l’obiettivo di conservare e ripristinare il paesaggio locale, pur assicurando alla collettività il corretto uso del territorio per scopi ricreativi, culturali, didattici e scientifici e per la qualificazione e valorizzazione delle economie locali.
L’istituzione del Parco Comunale di Monte Terzo, inoltre, intende portare un valore aggiunto al territorio comunale, perseguendo le finalità dello sviluppo sociale, economico e culturale attraverso la valorizzazione delle attività tradizionali esistenti. Le tradizioni agricole e silvo-pastoriali rientrano infatti tra le attività economiche locali da valorizzare, assumendo proprio all’interno del Parco del Monte Terzo un ruolo strategico per la sperimentazione di uno sviluppo sostenibile in armonia con le vocazioni dei luoghi e con le attività tradizionali delle comunità locali.
Il parco assume dunque un ruolo fondamentale per la ricerca di un nuovo e concreto equilibrio tra protezione, gestione e pianificazione.
ELEMENTI DI RILIEVO AMBIENTALE E NATURALISTICO
La scelta di destinare una porzione del territorio comunale all’istituzione di un Parco di interesse locale deriva dalle peculiarità del territorio stesso, che possiede una serie di caratteristiche ottimali per consentire la congiunta realizzazione degli obiettivi di conservazione della biodiversità e di promozione di un turismo sostenibile. In particolare, il territorio del Parco del Monte Terzo si contraddistingue per le seguenti peculiarità:
INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO
Il territorio delle Alpi Carniche si estende dal lineamento austriaco della Gail fino al Piave rientrando in parte nel vicino Cadore ed è il frutto di diversi processi orogenetici che hanno dato vita a tutta la catena alpina. Si tratta infatti di una sottosezione alpina caratterizzata da rocce antichissime, che si sono depositate in un arco di tempo di quasi 250 milioni di anni, dall’Ordoviciano superiore alla fine del Triassico.
Al giorno d’oggi la morfologia dell’area del Parco è caratterizzata in modo predominante dalla geologia tipica delle Alpi Carniche, costituita da masse rocciose dolomitiche nude e dai versanti scoscesi modellati dai corsi d’acqua torrentizi. I sistemi territoriali sono riconducibili a quelli tipici della montagna friulana, caratterizzata da elementi naturali e semi-naturali che occupano la totalità della superficie dell’ambito del Parco e che rispecchiano la complessa geomorfologia dell’area, caratterizzata sia da massicci calcarei ad elevata acclività che da catene montuose a substrato arenaceo e a morfologia più dolce.
Le quote altimetriche della zona variano dai 1060 della valle del Torrente But (Rio Chiaula), ai 2250 del Monte Crostis e del Rifugio Marinelli, mentre nell’area centrale del Monte Terzo si raggiungono quote di poco superiori ai 2000 m s.l.m. Nell’area del parco sono inoltre presenti diverse linee di faglia tettonica inversa e verticale e due siti di interesse geologico.
I principali corsi d’acqua che attraversano il Parco sono il Torrente But, il Rio Collina Grande, il Rio Crasulina, il Rio Monte Terzo, il Rio Sgolvais, mentre gli specchi d’acqua sono probabilmente degli antichi residui di un unico lago più grande di origine glaciale. I più importanti sono i laghetti alpini dello Zoufplan e il laghetto Plotta, situato in una piccola conca glaciale sotto la Cima del Monte Coglians, nei pressi del rifugio Marinelli.